Luther Blisset

Lasciate che i bimbi

 

1. Introduzione

 

I bambini di una corale francese avrebbero dovuto recarsi in Belgio a cantare, per Natale. Ma non potranno farlo perché genitori e insegnanti considerano il Belgio "pericoloso per i bambini". Tutti barricati in casa, dunque, a cantare "Notte Santa" per papà e mammà, e il mondo cattivo fuori dalla porta chiusa a doppia mandata. Ecco una bella favoletta (vera) da mettere sotto l'albero del Natale Occidentale. Ecco la pavidità e il pregiudizio degli adulti farsi idiozia totale. Ecco una società da tempo al riparo dalle vere tragedie collettive (guerre, pestilenze, rivoluzioni, repressioni, fame) inventarsi un Paese-Orco, il Belgio, pur di potersi imbozzolare nelle proprie paranoie, pur di poter coltivare la propria viltà blindata. Ecco un gruppo di bambini ignari cui viene instillata la pazzia degli adulti, ubriachi di giornali e di televisione. Mi viene in mente, sempre più spesso, la terribile, spietata frase udita pronunciare da certi vecchi: "Ogni due generazioni ci vorrebbe una guerra". Tanto per tornare a distinguere tra il dolore vero, la paura vera e gli incubi ridicoli di una società viziata.

Michele Serra, l'Unità, 24 dicembre 1996

 

I problemi... sono due. Uno è il problema dello stupro propriamente detto, sul quale i movimenti femministi e le donne in generale hanno detto perfettamente quel che c'era da dire; l'altro invece è il problema delle reazioni a livello dell'opinione pubblica. perché a questo livello si scatenano degli effetti secondari di caccia all'uomo, di linciaggio o di mobilitazione morale.

Guy Hocquenghem, dalla trasmissione radiofonica, "Dialogues",

France-Culture, 4 aprile 1978

 

Sotto i nostri occhi si sta svolgendo una delle più vaste campagne repressive e giustizialiste degli ultimi anni, una caccia alle streghe, come a Salem (Massachussetts), 1692. Ad ispirarla è, almeno in apparenza, la più nobile delle "buone intenzioni", così indiscutibile, così manifestamente "naturale": "proteggere i bambini". Proteggerli dai "mostri", dai complotti dell'Internazionale Pedofila, dal Maligno, dalla violenza in TV, dal computer... Impedire che la vita e la sessualità ne violino l'innocenza, innocenza che è solo un inganno ideologico perpetrato dalle autorità adulte (genitori, preti, insegnanti, psicologi, politicanti).

In questo libro invito a diffidare di chiunque la meni troppo con la protezione dell'infanzia, e a riflettere sulla necessità di una reale liberazione dei non-adulti. Ma prima ancora, cerco di far ragionare sulla voglia di linciaggio, sull'omofobia e sul bigottismo, sull'odio per i supposti "devianti", sul meccanismo dello "sbattere il mostro in prima pagina", insomma su tutto ciò che ha caratterizzato la "caccia al pedofilo" recentemente scatenatasi in molti paesi (tra cui l'Italia) e in Internet.

Il bambino è ormai l'unico candidato al ruolo di Vittima Perfetta, qualunque teoria del complotto che agiti lo spauracchio della violenza sui minori è destinata ad un successo inarrestabile. Chi non si riscopre boia e buon cristiano di fronte ai - pur presunti - stupratori di bambini? Abrogazione de facto della "presunzione d'innocenza", interminabili carcerazioni preventive, messa alla gogna mediatica, schedatura elettronica dei "pedofili", castrazione chimica... Niente sembrerà eccessivo ai Forcaioli Buonisti nella loro crociata contro le ombre.

Una recente avventura di Batman vede il "dark knight" sgominare una gang di "pedofili". Questo è interessante: secondo Bryan Talbot le avventure di Batman sono immaginarie, avvengono solo nella mente di un Bruce Wayne affetto da sindrome isterica dissociativa. Ecco come uno psichiatra si rivolge a Wayne in "Maschere", una storia di Batman a dir poco eversiva:

 

Il suo attaccamento all'identità di "Batman" è un espediente per dominare il suo mondo... Per Lei il mondo è troppo caotico e ha bisogno di IMPORGLI un ordine. E' una tipica pulsione FASCISTA, ne soffrono in parecchi. Ma appena indossa una maschera, ecco che emerge la Sua seconda personalità. POTENTE. DOMINANTE. Capace di AFFRONTARE qualunque problema. Ma sfortunatamente, Lei ha esagerato. Si è cucito addosso una MITOLOGIA totalitaria, una nevrosi allucinatoria molto radicata...

 

Credo si tratti di una nevrosi molto simile a quella di chi vede "pedofili" dappertutto: il "pedofilo", come l'ebreo per chi crede nel Complotto Giudaico Mondiale, riassume in sé tutto ciò che rende il mondo caotico, disordinato... Il "pedofilo" (come il suo intercambiabile gemello d'orrore, il "satanista") è perfetto per il ruolo di carnefice spettacolare, dunque è la vera vittima, colui che tutti vorrebbero lapidare, il Capro Espiatorio di una società iper-sessualizzata, scopofila, multimedialmente porno-stimolata eppure frustrata, tristemente allupata, sessuofoba e monogamica.

 

 

Dopo il funerale della libertà

 

Questa non è un'ordinata antologia di testi sulla "pedofilia" o sulla repressione. Il mio metodo è il plagiarismo: affastellare materiali, sezionare testi pre-esistenti, creare collisioni tra gli enunciati, un cut'n'mix didétournements, citazioni, riscritture.

Non è nemmeno un semplice instant-book. L'attimo non sta fuggendo: ho individuato una tendenza repressiva a lungo termine, iniziata negli USA pre-digitali di vent'anni fa, evolutasi parallelamente allo sviluppo di Internet e finalmente giunta nell'Europa di Maastricht (o meglio, di Marcinelle), dove è certo che subirà nuove e perniciose mutazioni. Purtroppo questo libro resterà "attuale", perché le cacce alle streghe non passeranno mai di moda.

Non è stato per niente facile scriverlo: tuttora non mi è chiaro quale sia il target di un libro su un argomento più che controverso, scritto da un punto di vista a dir poco impopolare da un anonimo che si firma col nome del Multiplo (nel cap.1 spiegherò il perché), pubblicato da una casa editrice molto trendy il cui catalogo oscilla tra libriccini fighetti usa-e-getta, propaganda sovversiva e operazioni "tira-di-più-un-pelo-di-fica-etc.-etc."... Mentre lavoravo di taglia-e-incolla, mi hanno detto che il libro avrebbe inaugurato una nuova collana Castelvecchi, il che contribuiva alla mia incertezza.

Oltre a ciò, non sapevo se sfumare o meno le mie posizioni, ricondurle nel canone della polemica civile democratica per non disgustare liberal e garantisti, potenziali alleati nella lotta contro la nuova Inquisizione. Che fare? L'unica certezza era che buona parte delle persone interessate al mito e alle gesta di Luther Blissett avrebbero condiviso in tutto o in parte le mie idee. Chiunque capisca le implicazioni di un multiple name e di una critica radicale dell'Identità, sa anche che nella cultura dominante la ritenzione anale del maschio va a braccetto con la rimozione della sessualità infantile, e via denunciando. Ho deciso di non "sfumare," e di non cercare di piacere a tutti. I miei lettori sapranno discernere, ciascuno di loro - democratico o sovversivo che sia - prenderà ciò che gli serve.

 

[In Belgio] il capitale si ristruttura con un'operazione analoga alla nostra Mani Pulite ma basata sull'isteria anti-pedofila anziché sulle tangenti. Come non mi piacevano il feticismo delle manette, il clima da linciaggio, il qualunquismo, la voglia di Uomo Forte, la miope soddisfazione con cui anche e soprattutto i proletari assistevano allo show di un potere che si ristrutturava per fotterli di più e meglio, così non mi piacciono le fiaccolate, le processioni di famigliole fiamminghe e vallone, gli operai che scioperano in solidarietà ad un giudice etc. La "pedofilia" di Marc Dutroux e dei suoi complici nelle alte sfere (in realtà semplici stupratori, tutto fuorché pedofili, che significa "amanti dei fanciulli") è solo uno spettacolo di copertura, come lo è stato il "terrorismo".

- L. Blissett, "Non giocatevi la testa col Diavolo", Zero in condotta, 8/11/1996, p.23

 

Tornando ai miei dubbi, non sapevo cosa dare per scontato: dopo tre lustri di controrivoluzione sessuale e culturale, diretta dai sacerdoti di ogni culto lavorista-familista-sacrificale, da sociologi, psicologi e filosofi col cervello in pappa, nonché dai tecnocrati della ricerca sull'AIDS e, last but not least, da frange reazionarie del movimento femminista (chiamiamole purefemminazi) - la critica radicale si trova costretta a ripetere l'ABC a proposito di censura, omosessualità, transgenderismo, erotismo infantile, unioni non-monogamiche... Si può tranquillamente dire delle nuove generazioni, cresciute durante e dopo la "risacca", quanto Karl Marx scriveva del popolo tedesco nell'introduzione a Per la critica della filosofia del diritto di Hegel (1843):

 

Noi abbiamo infatti condiviso le restaurazioni dei popoli moderni senza condividere le loro rivoluzioni. Abbiamo subito le restaurazioni, in primo luogo, perché altri popoli osarono una rivoluzione, in secondo luogo, perché altri popoli subirono una controrivoluzione, una volta perché i nostri signori avevano paura e un'altra perché i nostri signori non avevano paura. Noi, coi nostri pastori alla testa, ci trovammo sempre una sola volta in compagnia della libertà: nel giorno della sua sepoltura.

 

Si ricomincia daccapo, dunque, dal giorno dopo le esequie.

L'unica cosa che non è necessario ribadire è la fine della famiglia; intendiamoci, quest'istituzione (fondata sulla castrazione reciproca, sull'autorità e sulla schiavitù sessuale legalizzata) non solo esiste, persiste, insiste: fa anche il bello e soprattutto il cattivo tempo in tutti i dibattiti giovanil-televisivo-parlamentari, e ciò non può che avvilirmi e nausearmi... Ma l'irrefrenabile, liberante, antieconomica esplosione della famiglia è sotto gli occhi di tutti: le sorti della famiglia sono legate a quelle del lavoro salariato. La fine della società della "piena occupazione" manda fuori di testa i componenti del nucleo familiare (soprattutto di quello monoreddito o quasi). Padri, madri e prole non reggono più la convivenza forzata, iniziano a scannarsi a vicenda, a sfondarsi la testa a colpi di attizzatoio, a spararsi in bocca, strangolarsi, cavarsi gli occhi per motivi solo apparentemente futili. La famiglia nucleare sta morendo letteralmente. Se riuscissimo a incanalare questa violenza (strettamente collegata alla proletarizzazione dei ceti medi), a dirigerla contro i poteri costituiti responsabili della nostra miseria materiale, umana e sessuale, un nuovo tipo di liberazione diverrebbe finalmente possibile.

Resta inteso che nessuna Seconda Rivoluzione Sessuale sarà praticabile senza la drastica riduzione dell'orario di lavoro, col conseguente ridimensionamento della "produzione" (leggi: distruzione degli ecosistemi) e dei "consumi" (leggi: sprechi). Ecologia sociale: lavorare sempre meno, produrre meno e meglio, e chi non lavora fa l'amore.

In buona sostanza, questo è ciò che penso del "pilastro d'ogni virtù", nonché della morale cristiana e della società capitalistica. Convinzioni alquanto inattuali, nell'epoca del cosiddetto Pensiero Unico.

 

 

Diminutio auctoris?

 

Non si esce mai più di una volta dallo stesso buco nero. Sotto il cielo non c'è un tempo né uno spazio per ogni "controinchiesta".

Questo libro non pretende di essere esaustivo: detta come va detta, è una riscrittura degli appunti che ho preso nei mesi in cui ero solito affacciarmi su ciò che per la società borghese è l'altrove assoluto. La vastità del tema fa pensare all'infinito, all'aleph, non si finisce mai di stabilire collegamenti, il rumore aumenta, il vento dell'infamia sferza e dopo un po' ti viene l'otite, le arterie pulsano nelle tempie, la materia ti ossessiona e inevitabilmente perdi un po' di coolness... Posso solo dire che ho fatto del mio meglio, risalendo la corrente dell'indignazione forcaiola, una lotta sproporzionata, "un uomo solo contro molti, contro quasi tutti". Una sorta di spaghetti-western. Come in un pezzo reggae dei primi anni settanta.

Forse alcuni non coglieranno subito il legame tra "satanismo" e "pedofilia", non è una cosa facile da spiegare se non si sono viste succedere certe cose... Quello che ho inteso dimostrare è che i due fenomeni sono interrelati e intercambiabili, scatenano le stesse psicosi e vengono descritti con gli stessi enunciati.

Non mi è stato possibile ricostruire nei minimi dettagli l'intricatissimo caso Bambini di Satana. Lo farà qualcun altro (forse un altro me) in un libro più specifico. Mi sono limitato a narrarne i momenti-chiave, spiegarne il valore paradigmatico, sottolinearne le analogie con quanto successo oltreoceano negli anni '80 e i legami diretti con la caccia alle streghe di questi mesi. Mentre scrivo queste frasi, il processo ai BdS è ancora in pieno svolgimento.

Per ora è tutto. D'istinto, saluther!

 

 

N.B. Nel testo ho messo tra virgolette la parola "pedofilo" quando questa era riferita all'archetipo del Mostro Seviziatore Maniaco protagonista degli incubi-da-coda-di-paglia della società borghese. Non ho usato le virgolette quando l'uso del termine era conforme all'etimologia, e significava semplicemente "amante dei fanciulli".

 

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